Pace
Gli scatti a Terra Madre, a migliaia, regalano ogni giorno sorprese.
Ci voleva tempo per vederli tutti e ancora oggi negli scrigni dell’hard disk riposano volti e storie che attendono di essere scovati.
Slowfood 24 (ma anche Slow 56, di cui è imminente l’uscita) continueranno a raccontarvi spaccati di un mondo che crede al cambiamento, che investe sulla biodiversità e che attraverso l’agricoltura o la cucina offre nuove opportunità al palato ma anche una nuova idea di integrazione, tolleranza, pace.
In questi due scatti di Maurizio Milanesio l’abbraccio tutt’altro che metaforico fra due dei mille chef che hanno partecipato al meeting torinese: Basson Moshe, israeliano, e Abu Elhawa Odeh Ali, palestinese.
Un abbraccio che per noi vale più di stelle, cappelli, forchette e celebrazioni su carbonare riviste gourmettistiche in virtù d'inusitati abbinamenti.
(A.M.)
Ci voleva tempo per vederli tutti e ancora oggi negli scrigni dell’hard disk riposano volti e storie che attendono di essere scovati.
Slowfood 24 (ma anche Slow 56, di cui è imminente l’uscita) continueranno a raccontarvi spaccati di un mondo che crede al cambiamento, che investe sulla biodiversità e che attraverso l’agricoltura o la cucina offre nuove opportunità al palato ma anche una nuova idea di integrazione, tolleranza, pace.
In questi due scatti di Maurizio Milanesio l’abbraccio tutt’altro che metaforico fra due dei mille chef che hanno partecipato al meeting torinese: Basson Moshe, israeliano, e Abu Elhawa Odeh Ali, palestinese.
Un abbraccio che per noi vale più di stelle, cappelli, forchette e celebrazioni su carbonare riviste gourmettistiche in virtù d'inusitati abbinamenti.
(A.M.)
Etichette: Slow 56, Slowfood 24, Terra Madre
2 Comments:
se poi aggiungiamo che Moshe è un ebreo irakeno e Ali Odeh è di origine turca direi che l'abbraccio è ancora più vasto.
Moshe e Ali fanno parte dell'associazione Chefs For peace, che unisce cuochi ebrei, palestinesi cristiani e musulmani.
Moshe mi ha recentemente parlato di un progetto che gli sta a cuore: quello di aprire un ristorante con un amico e colega palestinese. Speriamo che il vento di pace soffi su Gerusalemme e consenta la realizzazione di questa iniziativa.
sandra
Nice blog, thanks for posting
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